La Necropoli Megalitica di Briaglia

La Necropoli Megalitica di Briaglia 

Nel 1972 il professore Ettore Janigro D’Aquino (storico e archeologo) pubblicò la notizia della scoperta di una necropoli, vecchia di 4000 anni, nei pressi di Briaglia (CN), un piccolo comune del monregalese che si trova sulla collina di Vicoforte-Briaglia.

A prescindere dal rilievo della scoperta in se stessa, la notizia fu di grande interesse perché la necropoli apparterrebbe ad una civiltà della quale prima non si sapeva praticamente nulla, quella dei “Liguri Bagienni”

Secondo D’Acquino, questo popolo, probabilmente proveniente da Mediterraneo Orientale, sarebbe dapprima approdato in Sardegna, ivi fondando la civiltà nuragica, proseguendo poi per la Corsica e l’Elba, alcuni sbarcarono in Toscana dando origine alla civiltà Etrusca, mentre altri giunsero alle coste della Liguria .

Dalla Liguria, i Bagenni continuarono il loro esodo verso Nord seguendo il corso del fiume Tanaro per giungere appunto a Briaglia. D’Aquino è quasi certo che da una migrazione analoga dovette originarsi la civiltà Celtica del Nord Europa.

Questa teoria trova riscontro nel fatto che, quando popolazioni Celtiche scesero dal Nord e invasero l’Italia settentrionale, non ci furono guerre o lotte, ma i popoli, molto affini tra di loro per religione e sistema di vita, si amalgamarono senza fatica, mentre lo scontro si ebbe poi con un popolo di ceppo diverso, quale quello romano. Ma, come sappiamo, Roma vinse e seppellì tutti questi popoli con le sue leggi e le sue religioni, cambiando i nomi alle tribù. Per questo fino ad oggi, questa civiltà era sconosciuta.

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Il dolmen allo stato attuale

Tornando alla megalopoli di Briaglia, il ritrovamento consiste in un dolmen (ovvero una tomba megalitica) oltre che di numerosi menhir (pietre allungate erette verticalmente nel suolo) e pietre scolpite raffiguranti immagini umane e animali.

Il dolmen di Briaglia è formato da un lungo corridoio, su cui si aprono un pozzo ed una nicchia, e da una camera mortuaria, il tutto scavato artificialmente in un materiale simile al tufo e poi dipinto in ocra rossa.

Il tempo ha ricoperto le pareti con uno spesso strato di incrostazioni calcaree e solo in alcuni punti è possibile vedere la trasudazione dell’ocra.

La Necropoli Megalitica di Briaglia - Garden Love B&B VicoforteA sinistra dell’ingresso, vi sono due pozzi molto profondi, a cui specifica funzione è ancora un mistero ma si pensa che possano mettere in comunicazione con un’altra camera mortuaria ad un piano inferiore” (R. D’Amico, “Clypeus”, anno IX n.1 aprile 1972, pagg. 20-21).

Importante particolarità di questo dolmen è il fatto che è stato costruito in modo che, durante il Solstizio d’Inverno (15 dicembre), il sole entri dal suo ingresso, percorra tutto il corridoio e giunga ad illuminare il fondo della camera mortuaria, questo realizzando un vero e proprio tempio del “Sol Invictus” (Sole Invincibile).

Il fenomeno del dolmen di Briaglia è stato oggetto degli studi dell’Osservatorio Astronomico di Genova e di quello di Brera-Milano.

Un tumulo che realizza lo stesso fenomeno si trova nell’area archeologica di Newgrange vicino a Dublino.

Dopo qualche anno, dalla scoperta del D’Acquino, lo scalpore iniziale andò scemando, l’interesse mediatico si spense, molte pietre andarono perse ed il dolmen dimenticato.

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Menhir

Nel 2004 si è costituito un comitato per lo studio e la valorizzazione del sito che ha portato nel maggio 2008 all’inaugurazione di un’area ambientale in cui sono state sistemate alcune pietre fra le più significative mentre altre sono conservate nella ex Confraternita di San Giovanni.

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Immagine di un cinghiale

Purtroppo, allo stato attuale, il sito non è curato e neppure pubblicizzato.

(liberamente tratto da alcune pubblicazioni web, tra le quali, un artico di Fabrizio Milla, speleologo e ricercatore che svolse ricerche in loco)

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Garden Love B&B Olistico dista quattro chilometri dal sito megalitico di Briaglia.

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